E' polemica dopo la decisione di un giudice di non sottoporre a processo due minorenni che, un anno e mezzo fa, hanno violentato una 13enne che poco dopo si suicidò lanciandosi dal balcone di casa. Il gup del Tribunale per i minorenni di Taranto, ha deciso infatti di sottoporre i due ragazzi ad un programma di rieducazione e di assistenza agli anziani. Se in questo periodo rispetteranno gli impegni, il processo a loro carico sarà cancellato.
La ragazza si suicidò nell'aprile del 2007 lanciandosi dal un balcone al settimo piano della casa dei suoi dove era tornata per il fine settimana. Nella sua stanza gli investigatori trovarono il diario in cui la ragazza raccontava nel dettaglio dello stupro subito dai due minorenni nel novembre del 2006. Nel diario la ragazza raccontava anche di un'altra violenza subita qualche giorno prima da altre tre persone, tutte maggiorenni, per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio e si attende a breve la decisione del gup. Agli investigatori apparve evidente la connessione tra il suicidio e lo stato di prostrazione in cui si trovava la ragazza a causa delle violenze subite. La richiesta di messa alla prova da parte dei due ragazzi era stata avanzata dai difensori nell'udienza dello scorso ottobre. Ora il gup ha deciso di accoglierla, contro il parere del pm secondo cui, invece, esistevano le condizioni sufficienti per il rinvio a giudizio. Ai genitori della ragazza, trasferitisi a Napoli dopo l'accaduto e giunti a Taranto apposta per l'udienza, non è rimasto altro che esprime rammarico tramite il loro avvocato.
Io mi chiedo: come è possibile che a questi due ragazzi non sia inflitta nessuna pena? Più che rammarico io fossi nei genitori mi chiederei se esiste ancora giustizia. E' inconcepibile che due ragazzi dopo un'atto di violenza simile che porta anche al suicidio da parte della ragazza, se la cavino con un programma di rieducazione. Non posso fare altro che esprimere la mia indigniazione.
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1 commento:
E io non posso far altro che darti ragione.
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